GIOVANI E ACNE

GIOVANI E ACNE

IL TEMPO DELL’ACNE NEGLI ADOLESCENTI

Colpisce la maggior parte dei giovani nell’età della tempesta ormonale, ma attualmente si cura con terapie efficaci trattando l’individuo nella sua globalità.

Ogni giorno il 70% dei giovani, in piena tempesta ormonale, lotta davanti allo specchio contro punti neri e brufoli. Ma c’è un lato positivo. se trattata in tempo, l’acne può recidivare velocemente e senza troppi danni.

Un conto poi è avere dei foruncoli isolati che spuntano e poi spariscono da soli, un altro è averne tanti disseminati in quasi tutto il viso, trasformando l’aspetto estetico. Ecco quindi che si inizia a parlare di ACNE, una malattia infiammatoria cronica del tessuto cutaneo, che non va sottovalutata soprattutto per i riflessi psicologici che può avere sugli adolescenti, inducendoli a limitare i loro contatti sociali per il disagio che questo inestetismo comporta.

Dalle nuova ricerche, risultano colpite prima le ragazze (soprattutto dai 14 ai 17 anni) e poi i maschi (il picco è dai 16 ai 19 anni). A causa dello sviluppo ormonale, infatti, quella è l’età più probabile per la manifestazione della pelle grassa, soprattutto nella cosiddetta zona a T del viso (fronte, naso, mento). Si viene infatti a generare una iperproduzione di sebo che occlude il follicolo pilosebaceo, il famoso “tappo” che anche a causa di una disbiosi cutanea (alterazione della flora batterica della cute), si infiamma generando prima la papula e poi la pustola: il cosiddetto brufolo!

PREDISPOSIZIONE GENETICA. La cosiddetta acne primitiva degli adolescenti si manifesta per una predisposizione genetica: le probabilità di averla sono quindi maggiori se ne hanno sofferto alcuni familiari. Il primo passo per prevenirla è l’uso di prodotti specifici per la pulizia quotidiana, evitando cosmetici con sostanze occlusive. Soprattutto poi le giovani donne, dovrebbero porre attenzione all’utilizzo dei prodotti da trucco, cercando di utilizzarli solo quando strettamente necessario e risciacquare il viso il prima possibile.

La detersione del viso, poi, è una consuetudine importantissima e determinante per l’andamento di questo inestetismo: meglio farla mattina e sera con detergenti non schiumogeni che seccano la pelle, altrimenti si corre il rischio di peggiorare la situazione. L’utilizzo infatti di detergenti che “sgrassano” troppo la pelle non rispettandone l’equilibrio idro-acido, induce, per stimolazione e difesa, ad aumentare la produzione sebacea.

CONTRO I BATTERI. Oltre all’indispensabile pulizia quotidiana, normalmente viene prescritta una cura dermatologica a base di antibiotici e/o retinoidi. In realtà le ultime ricerche in campo dermatologico, hanno evidenziato come l’accanirsi contro specifici batteri (in questo caso il P. Acnes) sia stato finora erroneo. Questo batterio risulta infatti presente anche nelle pelli “sane”. Si suppone quindi una DISBIOSI CUTANEA, ovvero un’alterazione dell’equilibrio batterico fra l’imputato P. Acnes e il suo antagonista. L’utilizzo quindi di antibiotici oltre a risultare non idoneo come trattamento, potrebbe nel tempo esacerbare questo squilibrio.

A volte invece, una concausa dell’acne potrebbe derivare dalla sindrome dell’ovaio policistico: la diagnosi e la terapia richiedono quindi un approfondimento da parte del ginecologo.

BRUFOLI, PUNTI NERI E PUNTI BIANCHI. Il brufolo si forma a partire dall’infezione di un comedone: il “tappo” che ostruisce un follicolo. Questo è favorito da un’eccessiva produzione di sebo e dall’accumulo di cellule morte, che restringe l’apertura del poro. Si crea così una massa di sebo e cellule epiteliali sfaldate. Il comedone può essere aperto, oppure chiuso da uno strato dei cellule. Nel primo caso la melanina contenuta nell’ostruzione, a contatto con l’aria si ossida e diventa scura. Quindi il comedone aperto appare come un punto nero: la maggioranza dei casi, il foruncolo inizia da qui. Se invece il comedone è chiuso, appare un punto bianco.

NON SCHIACCIARLI MAI. Naturalmente, prima si interviene in modo specifico e competente sulla neoformazione dell’acne e meglio è. Spesso, invece, il genitore ritarda l’appuntamento con la specialista e si affida al fai-da-te. L’adolescente poi, continua a torturarsi questa pelle, deturpandosi il viso, creando lesioni e abrasioni che divengono porte aperte per la penetrazione dei batteri normalmente presenti sulla superficie cutanea. In questo caso la situazione è destinata a peggiorare: la cura sarà più lunga e complicata, e sarà più difficile evitare la formazione di antiestetiche cicatrici. Parola d’ordine quindi: mai schiacciare un foruncolo !

La DIETA ANTIBRUFOLO. Ci sono cibi che possono favorire l’acne. In primis gli zuccheri: è meglio quindi evitare non solo dolci e cioccolato, ma anche pasta e pane. Vengono consigliati i cibi integrali (meglio se in chicco: grano saraceno, amaranto, bulgur, quinoa..), alimenti freschi come frutta e verdura , pochi grassi (insaccati, fritti, carni), molti legumi e pesce azzurro. E’ inoltre consigliato bere molta acqua e cercare di condurre uno stile di vita sano, evitando il fumo e praticando sport all’aria aperta.

COSA FARE?… CORRETTA BEAUTY ROUTINE

La DETERSIONE sempre meglio farla per affinità, imparando a rispettare l’equilibrio di un tessuto così delicato, quale è la cute. Il primo passo per avere una bella pelle è detergerla accuratamente, rimuovendo dolcemente ma in profondità i residui di make-up e sporco. L’olio di sesamo viene utilizzato da sempre nei trattamenti per la pelle, per esempio nell’Ayurveda, e presenta molti antiossidanti naturali. Il meliloto, il jojoba e il ginko biloba stabilizzano il naturale film protettivo con pH acido.

La cute grassa presenta sempre un’alterazione dell’acidità cutanea: è quindi indispensabile ristabilire il giusto equilibrio acido-base, affinché i prodotti applicati successivamente risultino più performanti. Consiglio quindi un TONICO che regoli l’eccessiva produzione di sebo, a base per esempio di Cudraina tricuspidata, zinco PCA, pino marittimo, estratti vegetali di timo, cipresso, iperico, equiseto e amamelide per affinare la grana della pelle e ridurne le impurità.

Impariamo poi ad applicare sempre un SIERO: l’alimentazione poco salutare, la mancanza di movimento e gli sbalzi ormonali alterano l’equilibrio della pelle, facilitando la formazione di impurità e arrossamenti. Sono da favorire i bioflavonoidi per la loro azione di riduzione dei processi infiammatori cutanei, la vitamina B6 che controlla la produzione sebacea e agisce da calmante sulla cute e l’incenso per la sua azione antiinfiammatoria.

Applichiamo infine, mattino e sera, una CREMA leggera ma idratante, che eviti il tanto odiato effetto lucido. Evitiamo il più possibile cosmetici contenenti derivati del petrolio (paraffinum liquidum, cera cristallina, petrolatum..) e siliconi (Dimethicone, ciclopentasiloxane,…). Gli oli di Andiroba, di Acai, di Copaiba, di vinaccioli e di Tamanu, per esempio, garantiscono un assorbimento rapido, associando anche un’azione antiinfiammatoria e antiossidante. Lo Zinco PCA, il solfato di zinco e il rame PCA regolano la produzione di sebo e possono così contrastare l’effetto lucido indesiderato della pelle. Il Bisabololo e l’estratto della corteccia di Magnolia hanno un’azione antiinfiammatoria e lenitiva sulla cute.

Altro discorso meriterebbe l’EQUILIBRIO ACIDO-BASE del nostro intestino, che presenta una correlazione stretta e intima con l’organo di superficie pelle demando quindi ad un altro articolo questo argomento così importante ed essenziale per il benessere di tutto l’organismo.

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